Ombre Nascoste

Ombre Nascoste

Prologo:

Una pioggia sottile bagnava le strade deserte del piccolo borgo di Rocca Vecchia. Le gocce cadevano con un ritmo regolare, creando pozze d’acqua che riflettevano il pallido bagliore dei lampioni. Il lago, nascosto oltre il bosco, giaceva immobile, come una creatura addormentata. Nessuno si sarebbe mai aspettato che quella sera di settembre sarebbe stata ricordata per anni come l’inizio di una catena di eventi tragici e oscuri.

Tra i rami degli alberi, un’ombra si muoveva con lentezza, osservando. Da lontano, si udirono dei passi, deboli ma inesorabili. Qualcosa stava per emergere da quel silenzio, qualcosa che era stato sepolto da troppo tempo.

Capitolo 1: Il Ritrovamento

Era una mattina come tante altre per il commissario Andrea Falco. Si era svegliato presto, con il solito mal di testa che ormai lo accompagnava da settimane. Le indagini sul traffico di droga nella città vicina stavano mettendo a dura prova la sua resistenza. Tuttavia, quella giornata prese una piega inaspettata quando una chiamata alla centrale annunciò un ritrovamento inquietante.

“Commissario, hanno trovato un cadavere vicino al lago di Rocca Vecchia,” disse l’agente al telefono, con un tono che tradiva una certa agitazione. Andrea rimase in silenzio per un istante, cercando di mettere a fuoco le parole. Il lago? Quell’area era praticamente abbandonata, nessuno ci andava più da anni.

“Arrivo subito,” rispose, afferrando il cappotto. C’era qualcosa di strano in quella segnalazione, un presentimento che lo turbava più del solito.

Capitolo 2: Il Testimone Scomparso

Il commissario Andrea Falco arrivò sulla scena del crimine poco dopo l’alba. Il lago di Rocca Vecchia, coperto da una coltre di nebbia, sembrava ancora più desolato di quanto ricordasse. Due agenti stavano già delimitando l’area, mentre il medico legale si chinava accanto al cadavere, parzialmente nascosto tra le canne.

Il corpo apparteneva a una donna sui trent’anni, ben vestita, ma il tempo trascorso nell’acqua aveva già iniziato a lasciare segni evidenti. Non c’erano documenti addosso alla vittima e nessun testimone visibile.

“Allora?” chiese Andrea, accovacciandosi vicino al medico legale. “L’ora della morte risale a circa tre giorni fa. Non vedo segni evidenti di colluttazione, ma ci sono delle ecchimosi sui polsi, potrebbe essere stata legata. Dovremo attendere l’autopsia per avere risposte più precise.”

Mentre il commissario esaminava la scena, una domanda si fece sempre più insistente nella sua mente: chi era quella donna e cosa ci faceva lì, in un luogo così isolato?

Capitolo 3: Segreti di Famiglia

Dopo aver passato la giornata interrogando i residenti della zona senza alcun risultato, Andrea Falco decise di fare un ultimo tentativo: visitare la villa abbandonata sulla collina, appartenente a una delle famiglie più antiche della regione, i Di Lorenzo. Si diceva che la famiglia avesse lasciato la casa da anni, ma alcune voci insinuavano che qualcuno fosse tornato di recente.

La villa, con le sue finestre sbarrate e il cancello arrugginito, sembrava uscita da un’altra epoca. Mentre Andrea si avvicinava, notò un movimento tra le tende, un’ombra sfuggente che lo osservava. Non era più sicuro che la casa fosse davvero vuota.

La porta d’ingresso si aprì con un cigolio assordante, e dentro lo attendeva un ambiente opprimente, quasi soffocante. Scoprire chi fosse l’occupante della villa avrebbe potuto dare una svolta decisiva al caso.

Capitolo 4: La Verità Nascosta

Il commissario Falco sedeva alla sua scrivania, osservando i documenti sparsi davanti a sé. Le prove raccolte finora erano vaghe e frammentarie, ma qualcosa lo inquietava profondamente: ogni pista sembrava riportarlo alla famiglia Di Lorenzo, come se tutte le strade portassero a quel luogo maledetto. Decise di tornare alla villa, ma questa volta avrebbe cercato nei sotterranei, dove si diceva che la famiglia nascondesse i segreti più oscuri.

La villa, avvolta nel silenzio e nell’oscurità, era ancora più sinistra del solito. Andrea si diresse verso una porta nascosta sotto una scala di legno scricchiolante. Dopo qualche tentativo, riuscì ad aprirla, rivelando una serie di scalini che portavano in un seminterrato polveroso.

Lì, tra vecchi mobili e oggetti dimenticati, trovò un baule. Dentro c’erano lettere, fotografie e documenti che collegavano i Di Lorenzo a crimini irrisolti di decenni prima. Mentre esaminava le prove, un rumore improvviso lo fece sobbalzare. Non era solo.

 

Capitolo 5: L’Incontro Fatale

La porta del seminterrato si chiuse con uno scatto, e Andrea si ritrovò al buio, con solo la torcia a illuminarlo. Si voltò di scatto, il cuore in gola. Nell’ombra comparve una figura alta e minacciosa. “Non avresti dovuto curiosare qui, commissario,” disse una voce calma ma glaciale.

Andrea riconobbe subito l’uomo: Marco Di Lorenzo, l’ultimo erede della famiglia. Era sparito da anni, ma ora sembrava essere riemerso per proteggere i segreti della sua famiglia. “Sapevi tutto, vero?” disse Andrea, cercando di mantenere la calma. “Sei tu il responsabile della morte di quella donna.”

Marco sorrise freddamente. “Non tutto è come sembra, commissario. Ma ora sei troppo vicino alla verità.”

Prima che Andrea potesse reagire, Marco lo attaccò, costringendolo a difendersi. La lotta fu breve ma feroce, e Andrea, pur ferito, riuscì a colpire Marco, mettendolo fuori gioco. Mentre usciva dalla villa, sapeva che quella non era la fine, ma solo l’inizio di una verità ancora più oscura.

 

Capitolo 6: La Trappola

Nei giorni successivi, Andrea cercò disperatamente di ricostruire gli ultimi movimenti della vittima. Le lettere trovate nel seminterrato della villa avevano rivelato un’intricata rete di corruzione e ricatti, ma mancava ancora un pezzo fondamentale del puzzle: chi aveva davvero orchestrato l’omicidio?

Andrea decise di tendere una trappola. Organizzò un incontro con una persona vicina alla famiglia Di Lorenzo, fingendo di avere nuove informazioni e dichiarando che avrebbe reso pubblici i documenti se non fosse stato contattato entro 24 ore. Era una mossa rischiosa, ma sapeva che avrebbe attirato l’attenzione di chi voleva mettere tutto a tacere.

La notte dell’incontro, Andrea attese al punto stabilito, una vecchia fabbrica abbandonata ai margini della città. Non c’era traccia di Marco Di Lorenzo, ma una figura misteriosa si presentò al suo posto. Prima che potesse parlare, la figura estrasse un’arma. Andrea capì subito di essere stato incastrato.

Capitolo 7: L’Ultima Prova

Andrea si trovava a un passo dalla fine, ma non aveva intenzione di arrendersi. Con un rapido movimento, riuscì a disarmare il suo aggressore, scoprendo così chi si celava dietro l’attacco: non era Marco Di Lorenzo, ma un avvocato della famiglia, un uomo insospettabile che aveva orchestrato tutto per proteggere i segreti della dinastia.

“Perché l’hai fatto?” chiese Andrea, puntando la pistola sull’uomo.

“Non potevo permettere che la verità uscisse fuori,” rispose l’avvocato, con una calma inquietante. “La famiglia Di Lorenzo ha tenuto il controllo su questa città per generazioni. La vittima ha scoperto troppo, e doveva essere eliminata.”

Con la confessione registrata e prove sufficienti per incastrare l’intera rete di complicità, Andrea sapeva di avere finalmente chiuso il cerchio. Ma una parte di lui non riusciva a scrollarsi di dosso il peso di tutto ciò che aveva scoperto: la corruzione era più profonda di quanto avesse mai immaginato.

Capitolo 8: La Rivelazione

La scoperta all’interno della villa aveva lasciato Andrea senza parole. La donna trovata al lago era la figlia di una delle famiglie più influenti della regione, scomparsa anni prima in circostanze misteriose. La sua ricomparsa, tragicamente sotto forma di cadavere, aveva scatenato una serie di segreti a lungo sopiti.

Ma il mistero si infittiva. La famiglia Di Lorenzo aveva da sempre tenuto nascosti affari illeciti e intrighi politici, e ora tutti sembravano avere qualcosa da perdere. Andrea sapeva che era vicino alla verità, ma qualcuno lo stava osservando, e il tempo per risolvere il caso stava per scadere.

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Epilogo: Il Silenzio che Rimane

La villa di Rocca Vecchia tornò silenziosa dopo quella notte fatale. Andrea Falco aveva svelato il mistero che per anni aveva tormentato il borgo, ma il prezzo era stato alto. I segreti che aveva riportato alla luce non avrebbero mai permesso di ripristinare l’innocenza di quel luogo.

Seduto sulla riva del lago, Andrea rifletteva su quanto successo. La verità, per quanto necessaria, aveva lasciato cicatrici profonde, e il silenzio che ora avvolgeva la scena del crimine sembrava più inquietante di qualsiasi parola non detta.


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