Prologo:
Il tramonto si tingeva di rosso, mentre le ombre si allungavano sui vicoli di una città silenziosa. Da qualche parte, dietro una finestra semiaperta, qualcuno stava morendo. Nessuno aveva sentito nulla, nessun grido, nessun rumore sospetto. Solo il silenzio. Un silenzio opprimente, inquietante, che nascondeva segreti e bugie.
Il commissario Luca De Angelis osservava la scena del crimine con uno sguardo assente. C’era qualcosa che non tornava. Ogni dettaglio sembrava troppo perfetto, troppo preciso. Un delitto così metodico non era il lavoro di un dilettante. Qualcuno stava giocando con loro, qualcuno che sapeva come coprire le proprie tracce. Ma il silenzio non era eterno, e Luca sapeva che ogni ombra aveva la sua luce.
“Non c’è nulla qui”, disse l’ispettore Mantovani, interrompendo i pensieri di De Angelis. “Un’altra pista morta?”
De Angelis non rispose. Si allontanò lentamente dalla scena, il suo intuito gli diceva che c’era molto di più di quanto apparisse. Era solo l’inizio di qualcosa di terribile. E quella notte, la città, avvolta nel silenzio, avrebbe presto conosciuto l’eco del terrore.
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