La Magia dell’Amicizia e della Musica
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Prologo
La Savana era un luogo ricco di suoni: il vento che accarezzava l’erba alta, il ruggito lontano di un leone, il fruscio delle foglie mosse da un serpente. Ma per Max, un piccolo suricato sognatore, c’era un suono che mancava: la musica. Quella melodia che poteva unire tutti, far danzare perfino i predatori e riempire la notte di gioia. Era un’idea folle, eppure era proprio ciò che Max desiderava.
In un mondo dove ogni animale sembrava occupato a sopravvivere, Max voleva qualcosa di più. Così, una notte, alzò lo sguardo verso il cielo stellato e fece un voto: avrebbe trovato altri come lui, anime che amavano la musica, per trasformare la Savana in un grande palco. Non sapeva che quel viaggio lo avrebbe portato ad incontrare amici unici, ognuno con un talento speciale, e insieme avrebbero cambiato per sempre la melodia della loro terra.
Inizio
Nel cuore della Savana, viveva Max, un piccolo suricato con un grande sogno. Mentre il resto del suo clan passava le giornate a scavare buche e scrutare l’orizzonte per evitare i predatori, Max canticchiava in solitudine. La sua voce era dolce, e ogni melodia che inventava sembrava catturare l’essenza della natura che lo circondava. Tuttavia, Max non aveva mai condiviso il suo sogno con nessuno, convinto che nessuno avrebbe capito il suo desiderio di diventare una stella della musica. Una sera, seduto sotto un cielo pieno di stelle, decise che era arrivato il momento di cercare altri animali che, come lui, amassero la musica.

Max lasciò il suo clan all’alba e iniziò un viaggio che lo avrebbe portato oltre i confini della Savana che conosceva. Dopo giorni di cammino, raggiunse una radura circondata da alberi altissimi. Fu lì che incontrò due creature straordinarie, Lumina e Stellio, due liocorni dai manti scintillanti e corni luccicanti. Stavano danzando armoniosamente, come se seguissero una musica invisibile. Max li osservò per un po’, poi trovò il coraggio di avvicinarsi e presentarsi.
Lumina e Stellio accolsero Max con entusiasmo, raccontandogli che avevano sempre sognato di esibirsi in uno spettacolo musicale. Quando Max propose di unirsi a lui per formare un gruppo, i due liocorni accettarono con gioia. “Siamo ballerini,” spiegò Lumina, “ma saremmo felici di ballare sulle tue canzoni.” Con nuovi compagni al suo fianco, Max sentì che il suo sogno stava finalmente prendendo forma.

Il viaggio proseguì, e un giorno il gruppo arrivò lungo il fiume Limpopo. Fu lì che incontrarono Pongo, un enorme ippopotamo che tamburellava il terreno con le zampe, producendo un ritmo irresistibile. Lumina e Stellio iniziarono a ballare spontaneamente, catturati dalla sua musica. Max si avvicinò e gli disse: “Hai un talento straordinario! Stiamo formando un gruppo musicale. Ti piacerebbe unirti a noi come percussionista?” Pongo, inizialmente titubante, accettò con un sorriso, promettendo di aggiungere il suo ritmo unico al gruppo.

Mentre attraversavano le pianure della Savana, sentirono un ruggito potente che sembrava risuonare nella terra stessa. Seguendo il suono, trovarono Rufus, un rinoceronte dalla voce profonda e melodiosa. Max lo convinse a unirsi a loro, sottolineando che la sua voce sarebbe stata perfetta per le note basse del gruppo. Rufus, che non aveva mai pensato di cantare davanti a un pubblico, accettò con entusiasmo, felice di essere finalmente apprezzato per il suo ruggito armonioso.

Proseguendo il viaggio, il gruppo si imbatté in Sylla, un serpente elegante e misterioso che si muoveva con grazia tra i rami di un albero. Ogni suo movimento sembrava una danza perfettamente coreografata. Max lo invitò a unirsi al gruppo come ballerino, e Sylla accettò, a patto di avere un momento tutto suo durante le esibizioni. Con Sylla nella compagnia, il gruppo acquisì un tocco di eleganza e mistero.

Infine, nella prateria incontrarono Tonio, un toro possente con una voce incredibilmente melodiosa. Cantava con una passione che lasciava tutti senza fiato, e Max gli propose di diventare il tenore del gruppo. Tonio accettò con entusiasmo, portando al gruppo una potenza vocale straordinaria. Con l’arrivo di Tonio, la Compagnia del Safari Canterino era finalmente al completo.

Max, Lumina, Stellio, Pongo, Rufus, Sylla e Tonio decisero di battezzare il loro gruppo e iniziare un viaggio che li avrebbe portati in ogni angolo della Savana. L’obiettivo era chiaro: condividere la loro musica e portare gioia a tutti gli animali che avrebbero incontrato. Durante il viaggio, si esibirono in piccole radure e villaggi, perfezionando le loro esibizioni e attirando sempre più pubblico. Ogni tappa era un’occasione per scoprire nuove idee e rafforzare il loro legame.
Non tutto andò sempre liscio. Le differenze di personalità portarono a piccoli conflitti: Pongo voleva che il ritmo fosse al centro, mentre Rufus desiderava più spazio per il suo ruggito. Max, con pazienza, trovava sempre un modo per armonizzare il gruppo. “Siamo una squadra,” diceva. “La nostra forza sta nel lavorare insieme.”
Dopo settimane di viaggio, raggiunsero il Monte Baobab, il luogo più maestoso della Savana. Decisero che sarebbe stato il loro grande palco. Lumina e Stellio decorarono l’area con fiori e foglie, mentre Pongo sistemò dei tronchi per creare un’arena per il pubblico. La notte del concerto, sotto un cielo stellato, il gruppo si esibì davanti a un pubblico immenso: elefanti, zebre, leoni, iene e tanti altri animali si erano radunati per assistere alla loro performance.
La musica iniziò con il ritmo di Pongo, seguito dalla voce profonda di Rufus e dalla melodia potente di Tonio. Lumina, Stellio e Sylla ballavano con eleganza, mentre Max cantava al centro, mettendo il cuore in ogni nota. La musica riempì la notte, creando un’atmosfera magica. Gli animali del pubblico iniziarono a ballare, lasciando da parte le loro differenze per godersi la musica. Fu una festa indimenticabile, che unì tutta la Savana in un’unica melodia.

Quando il concerto finì, Max e i suoi amici si sedettero su una collina vicina per guardare l’alba. “Abbiamo fatto qualcosa di straordinario,” disse Max, con gli occhi lucidi. “Non è solo la musica,” aggiunse Lumina. “È l’amicizia che ci ha portati qui.” Rufus e Tonio annuirono, e tutti si guardarono con un sorriso. Avevano trovato qualcosa di unico: un legame che andava oltre la musica.
Epilogo
Da quel giorno, la Compagnia del Safari Canterino continuò a viaggiare per la Savana, portando gioia e musica ovunque andasse. Ogni concerto era un’occasione per unire gli animali e ricordare che, nonostante le differenze, tutti potevano danzare alla stessa melodia. La loro storia diventò leggenda, tramandata di generazione in generazione.
Si dice che, nelle notti più serene, se ti trovi vicino al Monte Baobab e ascolti attentamente, potresti ancora sentire il canto lontano della Compagnia, un promemoria che l’amicizia e la musica hanno il potere di trasformare il mondo.
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