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Nel cuore del Polo Nord, tra neve scintillante e il tintinnio degli strumenti degli elfi, Babbo Natale si preparava per la notte più magica dell’anno. Ma qualcosa di diverso accadde quella volta: tra tutte le lettere ricevute, ce n’era una che mancava. Luca Fioccoluce, un bambino che viveva in un villaggio remoto chiamato Nevilanda, non aveva scritto la sua lettera. Con il cuore pieno di curiosità e determinazione, Babbo Natale decise che avrebbe trovato Luca, portandogli non solo regali, ma anche la magia del Natale. Quello che non sapeva era che il viaggio sarebbe stato un’avventura incredibile, piena di incontri speciali e lezioni preziose.
Inizio
Nel suo grande studio al Polo Nord, Babbo Natale leggeva le lettere dei bambini di tutto il mondo. Ce n’erano di ogni tipo: lunghe, corte, con disegni colorati o semplici parole scritte con amore. Ma quella sera, gli elfi gli dissero qualcosa di sorprendente.
“Babbo Natale, c’è un bambino che non ha scritto la sua lettera quest’anno!”
“Come mai?” chiese Babbo Natale, curioso.
Gli elfi gli spiegarono che quel bambino, di nome Luca Fioccoluce, viveva con la sua famiglia in un piccolo paese nascosto tra le montagne, chiamato Nevilanda. Una terra magica, coperta da neve soffice tutto l’anno, ma difficile da raggiungere.
“Non posso permettere che Luca resti senza un Natale speciale!” esclamò Babbo Natale.
Prese i regali che aveva preparato per Luca: una scatola di colori, un trenino di legno e una calda coperta. Poi salì sulla sua slitta e partì per Nevilanda, ma presto si rese conto che… non sapeva come arrivarci!
Mentre volava sopra montagne e boschi, Babbo Natale vide una strada ghiacciata dove un giovane motociclista stava scaldando il motore della sua moto.
“Salve! Sto cercando un bambino di nome Luca Fioccoluce che vive a Nevilanda. Sai come arrivarci?” chiese Babbo Natale.
Marco, il motociclista, non sapeva dove fosse Nevilanda, ma si offrì di accompagnarlo per un tratto di strada.
“Montati dietro! Ti porterò più avanti, magari incontriamo qualcuno che lo sa!” disse Marco.
Attraversarono curve scivolose e prati innevati, ma a metà strada la moto iniziò a fare un rumore strano.
“Oh no, la moto si è rotta!” esclamò Marco. “Non preoccuparti, c’è una stazione ferroviaria poco più avanti. Prendi il treno e continua il tuo viaggio!”
Babbo Natale trovò la stazione e salì su un vecchio treno che sbuffava lentamente tra le montagne. Qui incontrò Anna, una capotreno gentile che amava leggere storie natalizie.
“Sto cercando un paese di nome Nevilanda. Sai come arrivarci?” le chiese Babbo Natale.
Anna sorrise. “Nevilanda? Ho sentito dire che è un posto magico! Non so esattamente dove sia, ma il treno ti porterà più vicino.”
Babbo Natale si sedette nella cabina di comando e bevve una tazza di tè caldo con Anna, mentre il treno attraversava gallerie e ponti innevati. Tuttavia, una tempesta di neve bloccò i binari.
“Non possiamo andare oltre,” disse Anna dispiaciuta, “ma c’è un autobus che parte da qui. Potrebbe portarti più vicino!”
Babbo Natale salì sull’autobus di Gigi, un anziano autista con un grande berretto rosso. L’autobus era affollato di persone che cantavano canzoni natalizie.
“Che bello avere Babbo Natale a bordo!” disse Gigi. “Dove stai andando?”
“Sto cercando un bambino di nome Luca Fioccoluce a Nevilanda, ma non so dove sia!”
“Ah, Nevilanda! Ho sentito che si trova tra montagne altissime. Ti porterò fin dove posso!” rispose Gigi con entusiasmo.
Ma poco dopo, l’autobus scivolò su una strada ghiacciata e fu costretto a fermarsi.
“Non ti preoccupare, Babbo Natale,” disse Gigi. “C’è una guida alpina che vive qui vicino. Lei ti potrà aiutare!”
Babbo Natale trovò Elisa, una guida alpina con una slitta trainata da husky.
“Ho sentito parlare di Nevilanda,” disse Elisa, “ma è un posto così remoto che nemmeno i miei cani ci sono mai stati! Però possiamo avvicinarci.”
La slitta correva veloce attraverso valli innevate. Durante il viaggio, Elisa raccontava a Babbo Natale storie di animali selvatici e delle leggende delle montagne. Ma dopo un lungo tragitto, i cani si stancarono.
“Non possiamo andare oltre,” disse Elisa, “ma c’è una fattoria poco distante. Forse il contadino Giovanni potrà darti una mano!”
Alla fattoria, Babbo Natale incontrò Giovanni, un contadino con una lunga barba e due cavalli forti che trainavano una vecchia carrozza.
“Babbo Natale! Che sorpresa vederti qui!” esclamò Giovanni.
“Sto cercando Nevilanda. Sai dove si trova?” chiese Babbo Natale.
Giovanni annuì. “Sì, Nevilanda è oltre quella collina, ma i cavalli non possono andare più lontano. Ti accompagnerò fin lì, poi dovrai proseguire a piedi.”
Giovanni raccontò a Babbo Natale di come amava vivere nella pace delle montagne, mentre la carrozza avanzava lentamente nella neve. Quando furono arrivati alla collina, indicò un sentiero.
“Segui quel sentiero nascosto. Ti porterà direttamente a Nevilanda!”
Mentre Babbo Natale camminava lungo il sentiero, incontrò Matteo, un bambino vivace che giocava nella neve con il suo cane.
“Babbo Natale!” esclamò Matteo, correndo verso di lui. “Cosa fai qui?”
“Sto cercando Luca Fioccoluce. Sai dove vive?”
Matteo sorrise e disse: “Certo che lo so! Vieni, ti ci porto io.”
Insieme percorsero il sentiero fino al piccolo villaggio di Nevilanda, dove le luci brillavano come stelle sulla neve.
Babbo Natale trovò finalmente la casa di Luca, una piccola casetta con il tetto coperto di neve. Entrò silenziosamente, lasciò i regali accanto al letto e si fermò un momento a guardare il bambino che dormiva sereno. Poi tornò alla sua slitta, felice di aver completato la missione.
La mattina seguente, Luca si svegliò e trovò i regali: una scatola di colori, un trenino di legno e una calda coperta.
“Mamma, papà, Babbo Natale è venuto davvero!” esclamò con gioia. Era il Natale più bello della sua vita.
Babbo Natale tornò al Polo Nord, stanco ma felice. “Nevilanda è stata una vera avventura,” pensò, “ma valeva la pena per vedere la felicità di Luca Fioccoluce!”
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