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Una storia di magia, amicizia e altruismo
Prologo.
C’è una notte all’anno in cui il cielo si riempie di piccole luci danzanti, desideri che volano liberi nell’aria, pronti a realizzarsi per chi riesce a catturarli. È una notte magica, conosciuta da poche creature, che si raccontano storie a lume di luna aspettandola con trepidazione.
Rufi il pettirosso non aveva mai visto quei desideri con i propri occhi, ma sognava il momento in cui avrebbe potuto catturare la sua scintilla di felicità. Quest’anno, per la prima volta, avrebbe partecipato alla Notte dei Desideri Danzerini. Ma ciò che lo aspettava era molto più di quanto avesse mai immaginato.
Inizio.
La luna splendeva alta nel cielo, avvolgendo la foresta in una luce argentata. Rufi si posò su un ramo spoglio, con il cuore che batteva forte. Quella era la notte che aveva tanto atteso: la Notte dei Desideri Danzerini. Intorno a lui, altre creature si preparavano per il grande evento.
Piccole scintille dorate iniziarono ad apparire nell’aria, come fuochi fatui. Volteggiavano leggere, cambiando direzione ad ogni soffio di vento. “Riuscirò a prenderle?” si chiese Rufi, spalancando le ali con entusiasmo. Era il suo momento: si lanciò in volo.

Rufi aveva afferrato non uno, non due, ma ben quattro desideri! Erano leggeri come piume, eppure emanavano una luce calda che sembrava riempirgli il cuore.
“Che cosa desideri, piccolo pettirosso?” chiesero le scintille in coro, con voci dolci come il vento.
Rufi esitò. Non aveva mai pensato a cosa volesse davvero. Guardò le scintille, poi la foresta sotto di lui. “Forse… dovrei chiedere consiglio,” pensò, stringendo le scintille con cura.

Rufi volò verso il grande albero della civetta Olea. “Ho quattro desideri, ma non so cosa chiedere!” esclamò.
Olea sorrise con saggezza. “I desideri sono doni preziosi, Rufi. Possono renderti felice, ma possono anche cambiare il mondo intorno a te.”
Flip, lo scoiattolo, saltò eccitato. “Io chiederei una montagna di ghiande! Non sarebbe fantastico?”
Piumino, il riccio timido, abbassò lo sguardo. “Io… vorrei solo non sentirmi più così solo,” sussurrò.
Rufi ascoltava, pensieroso. Forse i suoi desideri potevano essere usati per qualcosa di più grande…

Rufi decise di iniziare con Olea. Usò il primo desiderio per creare una luce calda e costante nel nido della civetta, che ora poteva vedere anche nelle notti più buie.
Con il secondo desiderio, fece apparire una montagna di ghiande per Flip. Lo scoiattolo saltava di gioia, abbracciando il pettirosso.
Poi arrivò il momento più importante: il desiderio per Piumino. “Vorrei che avesse tanti amici,” pensò Rufi. E così, una festa si materializzò nella foresta, piena di creature felici che giocavano e ballavano con il riccio timido, che finalmente sorrideva.

Alla fine, rimase solo un desiderio. Rufi lo guardò, stringendolo dolcemente tra le zampe.
“Che cosa vuoi, piccolo pettirosso?” chiese la scintilla.
Rufi sorrise. “Voglio tenerlo per ricordarmi che, a volte, donare agli altri è il desiderio più grande che possiamo realizzare.”
La scintilla brillò forte per un attimo, poi si posò sul petto di Rufi, lasciandogli una calda sensazione nel cuore.

Rufi imparò che i desideri più belli non sono quelli che chiediamo per noi, ma quelli che regaliamo agli altri. Ogni anno, nella Notte dei Desideri Danzerini, avrebbe volato per catturare scintille, ma non per sé: per continuare a diffondere felicità nella foresta.
Epilogo.
L’anno seguente, nella stessa Notte dei Desideri Danzerini, Rufi tornò a librarsi tra le scintille danzanti. Questa volta, però, non era solo. Con lui c’erano Flip, Olea e Piumino, insieme ad altre creature della foresta. Rufi volava davanti, guidando tutti con il suo petto che sembrava brillare di una luce speciale, come se portasse dentro di sé la scintilla più preziosa di tutte.
Ogni desiderio che catturarono quella notte fu trasformato in un dono per qualcun altro: una nuova tana per una famiglia di volpi, un prato fiorito per le api, un ruscello limpido per le rane. E così, la foresta intera si illuminò di gioia e gratitudine.
Rufi capì che quella luce non era soltanto nelle scintille, ma dentro ogni cuore che sceglie di condividere la propria felicità con gli altri.
Da quel giorno, la foresta racconta una nuova storia: quella di Rufi, il pettirosso che scoprì che la scintilla più luminosa è quella della generosità.
Gioco: La Caccia alle Scintille
Materiali Necessari:
- Carta o cartoncino dorato e argentato
- Forbici (da usare con la supervisione di un adulto)
- Pennarelli o glitter per decorare
- Un contenitore (come una scatola o un sacchetto)
Preparazione:
- Disegna su carta o cartoncino delle piccole scintille (forme ovali o a stella) e ritagliale.
- Scrivi su ciascuna scintilla un messaggio positivo o un piccolo desiderio (ad esempio: “Aiuta un amico,” “Condividi un sorriso,” “Abbraccia qualcuno”).
- Decora le scintille con glitter o colori brillanti per renderle magiche.
- Nascondi le scintille in una stanza, in giardino o in un’area sicura.
Regole del Gioco:
- Ogni bambino dovrà cercare le scintille nascoste.
- Quando trovano una scintilla, dovranno leggerne il messaggio e svolgere l’azione indicata (se è un desiderio per qualcun altro, ad esempio un abbraccio, dovranno compierlo subito).
- Vince il gioco chi riesce a trovare e completare più desideri, ma l’obiettivo principale è diffondere gioia!
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